Analizziamo analogie e differenze tra il 14° Classico Disney Le avventure di Peter Pan del 1953 e Peter Pan & Wendy, il live action di David Lowery da poco disponibile su Disney+.
è stato sicuramente singolare e antitetico rispetto al passato, allontanandosi dal seguire pedissequamente l’originale per provare a creare qualcosa di proprio e, volendo, di nuovo. È in quest’ottica che abbiamo pensato potesse essere utile rilevare le maggiori differenze tra il lungometraggio animato del 1953 Le avventure di Peter Pan, 14° Classico Disney dell’Epoca d’Argento e il live action del 2023, da poco disponibile sulla piattaforma.
Il Peter Pan animato si basava tutto sulle (dis)avventure del bambino che non voleva crescere mai al centro della storia. Qui fin dal titolo – Peter Pan & Wendy – è chiaro come David Lowery abbia puntato piuttosto su un passo a due, incentrando la prima parte a Londra sulla primogenita dei Darling, la seconda sull’origin story di Peter Pan e l’ultimo atto ben diviso tra i due ragazzini. Rispetto al nostro confronto tra i due Pinocchio, nato dal fatto che il live action seguiva abbastanza pedissequamente l’originale, preferiamo in questo caso fare un discorso più generale dato che in quest’occasione Lowery se ne discosta ampiamente.
Il Classico Disney del 1953 inizia con una voce fuoricampo che ci racconta la storia da narratore onnisciente, nel live action disponibile su Disney+ veniamo portati direttamente in medias res nella casa della famiglia Darling. Una caratterizzazione più debole e meno accentuata rispetto all’originale viene data a papà Darling mentre tutta l’attenzione è per Mamma Darling, dato che sappiamo l’importanza che acquisirà la figura materna nella storia raccontata. I Darling inoltre non escono a cena lasciando i bambini soli per la serata con Nana, la tata-cane legata nel giardino, bensì vanno semplicemente a dormire perché li aspetta un giorno speciale in cui Wendy andrà a studiare al collegio poiché “oramai è diventata grande”. David Lowery dà così grande focus quindi sulla caratterizzazione e sulla psicologia della co-protagonista femminile.
Il viaggio verso l’isola che non c’è e l’arrivo dei ragazzi è simile ma David Lowery ancora una volta sceglie di non rifarsi a scene iconiche dell’originale animato, come i ragazzi appoggiati sulla lancetta del Big Ben londinese, oppure alle canzoni altrettanto simboliche, che sono state totalmente rimaneggiate, e pur se cantate quasi sempre in sottofondo più che dai personaggi, perdono di mordente. In entrambi i casi però le storie di Peter Pan sono conosciute da Wendy così come da Gianni e Michele (qui tornati ad essere John e Michael), ma molto di quelle storie nel live action verrà indagato e spiegato.
Il rapporto tra Trilli e Wendy è un’altra delle maggiori differenze tra i due adattamenti del romanzo e spettacolo teatrale di J.M. Barrie. Se nel film d’animazione le due non si sopportano fino alla fine della pellicola, nella nuova versione dopo l’iniziale riluttanza grazie alla gentilezza e alle lusinghe di Wendy (d’altronde Campanellino “ha bisogno di applausi per vivere”) Trilli fa pace con la “rivale in amore” tanto da riuscire finalmente a comunicare con lei verso la fine del film, dandosi quindi maggior importanza e tenacia anche come girl power. La stessa rilevanza che viene data a Giglio Tigrato, il cui padre in questo caso non è necessario ai fini della nuova storia raccontata e lei non viene promessa in sposa a Peter.
Anche il finale è simile ma sostanzialmente differente tra le due versioni. Se nell’originale i bambini tornavano a casa e facevano pace coi genitori dopo averci litigato, qui la situazione è ben diversa soprattutto perché portano con loro i bimbi sperduti che vogliono tornare dalle proprie madri e dalle proprie famiglie.
Quest’ultimo utilizzerà Wendy e non Giglio Tigrato come esca per attirare Peter nella propria trappola. Tutta la parte dei pellerossa viene così eliminata, tra usi e costumi pregiudizievoli, sempre per la maggiore attenzione e sensibilità odierne – tanto che ora prima del Classico su Disney+ appare il disclaimer sul razzismo mostrato in esso e dipendente dal contesto storico in cui è stato realizzato. Anzi il folklore indigeno viene visto con maggior autorità e rispetto nel live action, con Giglio Tigrato che parla la propria lingua autoctona. Tanto che sarà lei a salvare Peter da morta certa curandogli le ferite con una serie di piante medicinali e rimedi della propria cultura, e non Trilli fuggendo all’ultimo dalla lanterna-prigione di Uncino. Rimane invece invariata la parte in cui Wendy fa capire ai bimbi sperduti cosa sia una madre e vogliano tutti tornare dalle proprie famiglie a Londra: se nel film del ’53 però alla fine rimangono sull’isola che non c’è, nel live action scelgono di tornare a casa.