Ci risiamo: a ogni nuovo annuncio di live action Disney le polemiche sono ormai un appuntamento fisso. A sostituire quella della sirenetta nera, arriva ora la discussione su una Biancaneve, per alcuni, “non abbastanza bianca” e, lo apprendiamo delle immagini registrate dal Daily Mail, senza nani. A marzo 2024 uscirà infatti nelle sale un nuovo live action di Biancaneve diretto da Marc Webb. La sceneggiatura è di Greta Gerwig, già regista e sceneggiatrice di Barbie e Piccole donne.
Il primo cambiamento è avvenuto con la scelta di casting: la Regina cattiva è Gal Gadot, mentre il ruolo da protagonista è stato affidato a Rachel Zegler, attrice americana di origini colombiane. Gli elementi fondamentali per il personaggio ci sono: capelli “neri come l’ebano” e una voce splendida, come abbiamo potuto apprezzare in West Side Story di Steven Spielberg, in cui interpreta Maria. Quindi, prima di giudicare l’attrice soltanto per la pigmentazione della sua pelle, bisogna vederla nel ruolo. Potrebbe infatti accadere la stessa cosa successa con la Ariel di Halle Bailey, che si è rivelata la parte migliore del film di Rob Marshall.
Il secondo cambiamento è l’assenza del principe: Biancaneve qui si salva da sola. Una tendenza ormai sempre più consolidata alla Disney Pixar: a partire da Merida in Brave (2012) ed Elsa in Frozen (2013), le protagoniste animate della casa del topo sono sempre più concentrate su se stesse più che sull’amore romantico.
Il terzo cambiamento è quello che sta facendo più discutere: il Daily Mail, dicevamo, ha catturato delle immagini dal set del film, le cui riprese sono in corso in questi giorni nel Bedfordshire. Nel video si possono vedere i sette nani, che non sono più sette nani, ma personaggi di genere, etnia e altezze differenti.
A sollevare per primo la questione era stato Peter Dinklage: l’attore di Tyrion Lannister in Game of Thrones, intervistato da Mark Maron nel suo podcast WTF, aveva infatti detto di non comprendere la scelta di prendere come interprete di Biancaneve un’attrice di origini latine, e quindi di essere progressisti in un senso, per poi invece mantenere la rappresentazione dei nani come un gruppo di uomini che vive insieme in una caverna.